Brindisi – L’intervento al pollice sembrava perfettamente riuscito, ma per tre anni il dolore fisico non gli ha dato tregua. Solo ieri, il torrese Antonio Scredi ha scoperto di avere due punti di sutura sottocutanei, ricordo di un’operazione cui si era sottoposto all’ospedale Perrino di Brindisi in seguito a un incidente domestico. Antonio proprio non riusciva a spiegarsi la ragione di quella cisti spuntata improvvisamente sul pollice destro. Ha assunto una quantità industriale d’antinfiammatori, ingurgitato antibiotici su antibiotici, lavorando mattina e pomeriggio con quell’incessante fitta alla mano sinistra. E’ stato il dottor Epifani a porre fine al suo calvario. Neanche lui poteva aspettarsi il rinvenimento fatto nel corso di una medicazione. Il bracciante, però, quei punti metallici non li ha buttati via, li conserva come una reliquia, elevandoli a simbolo di un presunto caso di malasanità.
La via crucis del quarantanovenne di Torre Santa Susanna ha inizio il 9 marzo del 2007. E’ intento a tagliare legna nello scantinato della sua abitazione; un operazione di routine per chi ha fatto del duro lavoro nelle campagne una ragione di vita. Quella mattina, però, l’arnese da lavoro gli sfugge di mano e apre una profonda ferita sul pollice sinistro. La corsa all’ospedale Perrino è immediata e il responso degli esami clinici non lascia spazio a equivoci: il tendine dell’arto sinistro è gravemente danneggiato. I medici del nosocomio brindisino dispongono il ricovero del bracciante nel reparto Ortopedia 2, dove sarà sottoposto a un intervento chirurgico.Fonte
Nessun commento:
Posta un commento