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martedì 5 gennaio 2010

I proprietari di Villa Giose avrebbero frodato il Sistema sanitario nazionale

Crotone 22/12/2009
Villa Giose, the day after

Enrica Tancioni

I sentori c’erano tutti. Il rinvio continuo con le associazioni sindacali, il ritardo per l’autorizzazione all’attività medico-sanitaria da parte della commissione incaricata, la mancanza di trasparenza nel fornire informazioni al personale dipendente della casa di cura Villa Giose, il movimento intorno alla clinica e la presenza di una guardia giurata all’ingresso. Poi ieri mattina il peggio è accaduto. Agenti della Digos, incaricati dalla Procura della Repubblica di Crotone, hanno infatti prelevato cartelle e computer della casa di cura per avviare le procedure di indagine sull’inchiesta relativa a falsi rimborsisanitari. Perché i proprietari di Villa Giose avrebbero frodato il Sistema sanitario nazionale, l’Azienda sanitaria provinciale di Crotone e i pazienti facendo passare interventi di chirurgia plastica come interventi necessari per curare patologie tumorali. Le accuse sono quindi di frode aggravata, di associazione a delinquere semplice, di falso ideologico e di concussione. E non solo, perché nel mirino degli inquirenti sarebbero finiti anche movimenti che potrebbero fare pensare ad offerte in denaro in valuta straniera per l’acquisto di una parte delle quote societarie di maggioranza della clinica Villa Giose.
Una situazione che non sembra aver sorpreso i lavoratori dell’azienda e le associazioni di categoria, che sono ancora più preoccupate. Come conferma Pasquale Greco, sindacalista della Federazione poteri locali (Fpl) della Uil di Crotone raggiunto telefonicamente dal giornale: “ Purtroppo la politica della clinica è sempre stata molto superficiale. Ha sempre fatto promesse ai lavoratori, senza concludere nulla. Ieri alcuni dipendenti sono stati addirittura chiamati per venire informati che oggi sarebbero stati pagati. I dubbi sono leciti. Ho saputo inoltre che la clinica ha assunto un tecnico di laboratorio (il Laboratorio analisi ne conta già due, ndr), anche se le analisi vengono effettuate in una laboratorio esterno alla clinica”. L’assunzione sembra allora seguire una politica gestionale superficiale che ha spinto i vertici a vagliare la possibilità di assumere: “anche un farmacista greco capace di realizzare misture contro il cancro”. Regna insomma una politica poco trasparente che non riesce ancora a fare luce sul piano di rilancio dell’attività sanitaria e sul piano di rientro dei debiti della stessa struttura.
I debiti di Villa Giose sono ingenti, perché la clinica non eroga stipendi da molto tempo. E la condizione dei lavoratori è ormai allo stremo. La notizia dell’inchiesta relativa ai falsi rimborsi ha finito per mettere in ginocchio le maestranze: “I lavoratori sono agitati e preoccupati. Come noi del resto, anche perché avevamo questo sentore. Le case di cura accreditate – continua Pasquale Greco – sono oggetto di verifica da parte dell’Azienda sanitaria cui fanno capo. Nel caso di Villa Giose probabilmente c’è stata un po’ di leggerezza involontaria da parte dell’Asp di Crotone nella gestione dei controlli. Ma comunque non dobbiamo dimenticare che anche la nostra azienda è stata raggirata. Poi l’accusa di presunta truffa ai danni dello Stato per falsi rimborsi sanitari la dice lunga”.
L’idea di una gestione della clinica poco chiara regna sovrana: “Forse l’obiettivo dei proprietari era quello di arrivare alla terza udienza fallimentare del prossimo 19 gennaio con le prove che la struttura stava riprendendo le proprie attività. Contrattualizzando i lavoratori, pagando una parte dei debiti, riattivando le numerose sedute chirurgiche e i ricoveri, perché solo in questo caso il giudice avrebbe potuto annullare la procedura fallimentare”.
E intanto la preoccupazione e lo stato di agitazione persistono tra i dipendenti della struttura. Le associazioni di categoria, lo ricordiamo, hanno inviato una richiesta al Comune, alla Provincia e all’Asp per ottenere un incontro con il Prefetto di Crotone, e concertare un piano che possa risolvere l’annosa questione della clinica. Incontro che secondo Pasquale Greco potrebbe saltare alla luce delle nuove indagini aperte su Villa Giose: “A questo punto non possiamo fare altro che aspettare la decisione degli enti competenti e poi decidere la politica da adottare. Probabilmente nei prossimi giorni organizzeremo un’assemblea con tutti i lavoratori per decidere un piano d’azione”.
E adesso tra i lavoratori inizia a farsi strada l’idea che Villa Giose sia una seconda clinica Santa Rita di Milano.

http://www.sanitacalabria.it/dettaglio.php?id_a=5752

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