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domenica 18 ottobre 2009

Rinviata a giudizio coppia di falsi medici

San Giovanni in Fiore (Cs)-Una coppia di falsi-medici di San Giovanni in Fiore è stata rinviata a giudizio dalla Procura della Repubblica di Cosenza con l’accusa di truffa e esercizio abusivo della professione medica a danno di ignari cittadini. La guardia di finanza di San Giovanni in Fiore ha concluso le indagini nei confronti dei coniugi Salvatore Lucente, 48enne, e Rita Spina, 44enne, che dovranno rispondere davanti al Tribunale di Cosenza di "esercizio abusivo della professione medica all’interno del Centro di salute e benessere L’Oriente-Antiche tecniche orientali". I due, spiega la guardia di finanza, sprovvisti di laurea e senza alcuna autorizzazione, dopo aver allestito un vero e proprio studio medico con tanto di attrezzature elettro-medicali e l’occorrente per esercitare l’arte sanitaria, "effettuavano regolari visite mediche, diagnosticando patologie e indicando terapie curative". Talvolta, consigliavano anche ai pazienti di assumere "prodotti di dubbia natura e origine e praticavano trattamenti di diversa tipologia, sia mediante manipolazioni che attraverso l’utilizzo di appositi macchinari". Durante le indagini, è stato anche provato che gli indagati diagnosticavano ai pazienti malattie inesistenti e, nel contempo, li intimorivano a tal punto, come sottolineano le fiamme gialle, da costringerli a seguire le proprie cure mediche che essi stessi indicavano come "miracolose e prodigiose". Le vittime della truffa sono pazienti residenti nella provincia di Cosenza e di Crotone. Alcuni, dopo le ‘cure’, sono stati costretti a ricoveri ospedalieri per intossicazione e per gravi crisi respiratorie. Durante le perquisizioni al Centro, delegate dal pm di Cosenza, Francesco Cozzolino, le fiamme gialle hanno anche rinvenuto e sequestrato numerosi preparati medici, irregolarmente commercializzati e somministrati ai clienti. Le analisi di laboratorio sulle sostanze e sui preparati, effettuate dall Università della Calabria e di Catanzaro, oltre a far emergere gravi irregolarità amministrative, hanno messo in luce vari episodi. In particolare, quello di un giovane sangiovannese al quale era stata diagnosticata dai due indagati una malattia ai reni, per la quale gli è stato prescritto un preparato contenente sostanze rivelatesi nocive e dannose per la salute. Per questi prodotti, privi di autorizzazione alla produzione e all’immissione in commercio, è stata interessata l’Agenzia italiana del farmaco e il dipartimento per la Sanità pubblica e la sicurezza degli alimenti del ministero della Salute. Avviati anche accertamenti per evasione fiscale: i due risultano anche completamente sconosciuti al fisco. L’intervento della finanza è scaturito dopo una denuncia presentata dalla madre di un paziente due anni dopo l’avvio dell’attività. (fonte Apcom)

Alessia Luccisano
Lunedì 11 maggio 2009 ore 13:50

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